Francesco Perri - Diario - 28 Febbraio 1954 Il gusto, la sensibilità artistica di un poeta o di uno scrittore in genere sono fra le cose più misteriose e indisciplinabili dello spirito umano.

Il Centro Studi

Perché nasce il Centro Studi Francesco Perri

Il Centro Studi Francesco Perri intende studiare tutte le opere dell’autore. Il passato legato al presente in uno slancio per il futuro: nella tradizione, oltre la tradizione.

Il mio Paese, per esempio, … ha un nome di evidente origine greca, che una vecchia iscrizione sulla facciata della chiesetta protopapale indicava come derivante da “caristos” graziosissimo. Forse più esattamente esso deriva da “care” che in greco significa cima di un monte, o meglio, orlo di una tazza, perché appunto come sull’orlo di una tazza sono sparse le case del Paese: case meschine, quasi tutte di gesso, formati un semicerchio sulla cima di un colle di circa di cinquecento metri, che guarda come da una terrazza verso il mare Jonio.

Francesco Perri – Villaggi montani in Calabria
Da “ Le Vie D’Italia ” – Febbraio 1954

Opere
Biografia
Storia & Periodi
Critica & Stampa

Opere

Francesco Perri pubblicò i romanzi I Conquistatori nel 1925, Emigranti, Premio Mondadori nel 1927, L’idolo che ritorna, Il discepolo ignoto, L’Amante di zia Amalietta. A questi si aggiungono Leggende d’Aspromonte, Il paese dell’ulivo. Scrisse letteratura per ragazzi: Favola Bella, Capitan Bavastro, Storia del Lupo Kola e riduzioni di grandi romanzi stranieri.

Collaborò con il Corriere dei Piccoli e la collana La Scala d’Oro. Scrisse novelle di intrattenimento e poesie, tra cui la Rapsodia di Caporetto. Grande giornalista politico scrisse sulla Voce Repubblicana, che diresse nel 1946, l’Italia del Popolo, il Corriere del Popolo e numerose altre testate.

Biografia

Francesco Perri nacque il 15 luglio 1885 a Careri, in Calabria. Nel 1908 si trasferì in Piemonte, assunto dalle Poste. Nel 1916 partì volontario per la guerra, congedato nel 1919, si trasferì a Milano scrivendo per importanti giornali repubblicani. Licenziato dalle Poste per attività antifascista nel 1927, scrisse in soli tre mesi Emigranti che gli valse il Premio Mondadori.

Nel 1932 fu arrestato e rimase in carcere cinquanta giorni per attività contraria al regime. Fu direttore della Voce Repubblicana durante la campagna referendaria Monarchia/Repubblica. Negli ultimi anni si dedicò solo all’attività letteraria. Morì a Pavia il 9 dicembre 1974. Riposa nella sua Careri.

Storia & Periodi

Nato a Careri nel 1885, Francesco Perri si trasferisce a Reggio Calabria nel 1904. Nel 1908 si trasferisce in Piemonte. Si laurea a Torino nel 1910. Alla fine della guerra che aveva combattuto da volontario, si trasferisce a Milano. Dal 1921 collabora con La Voce Repubblicana, di cui è una delle penne più valide.

Licenziato dalle Poste per la sua contrarietà al regime, nel 1932 sconta 50 giorni di carcere. Nel 1946  dirige la Voce Repubblicana durante il referendum Monarchia/Repubblica. Candidato per la  costituente, non viene eletto per pochi voti. Lasciata la politica attiva, si dedica alla scrittura fino alla morte.

Critica & Stampa

La critica si occupa di Francesco Perri dopo la pubblicazione de I Conquistatori, nel 1925; quella di regime stroncò il romanzo per la sua denuncia contro il fascismo. Si tornò a parlare di lui dopo il Premio Mondadori del 1927, con articoli di Titta Rosa, sulla Fiera letteraria nel 1928, di Prampolini  e altri intellettuali.

Poi sull’autore scese l’oblio fino al 1940, quando fu recensito Il Discepolo su alcune riviste letterarie. La stroncatura di Emigranti di Gramsci apparve solo nel dopoguerra, ma l’autore tacque a lungo. Mario La Cava scrisse articoli sulle sue opere. Sono apparsi articoli sulla stampa dopo la morte dell’autore, anche recentemente.